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È ormai certo che, comunque, il “domani” sarà completamente diverso.  L’esperienza del Coronavirus vissuta dall’intera umanità (con particolare drammaticità e incidenza nel nostro Paese) modificherà la vita, la società, la cultura, i rapporti delle popolazioni. Il “domani” è già oggi e, infatti, fin da oggi bisogna mettere in moto pensieri, azioni, pratiche per affrontare un futuro incerto che non potrà che essere del tutto diverso dal mondo che abbiamo conosciuto. La scuola, l’università, le istituzioni culturali pubbliche, i musei, le biblioteche possono, fin da ora, giocare un ruolo decisivo.

Tra poco riapriranno, nelle città e nei centri più grandi, finalmente le librerie grazie anche agli appelli, all’impegno, alle proposte di intellettuali, studiosi, scrittori, editori, librai. Una bella notizia che potrà (a condizione che si rispettino le regole di sicurezza previste dalle autorità) alleggerire la tensione delle persone e anche creare spazi di pubblica (sicura) condivisione, relativa e controllata relazione tra persone.  Occorre fare uno sforzo ulteriore. Pensare, ad esempio, alla grave situazione che vivono le regioni meridionali e le aree interne di tutta Italia, anche i piccoli centri urbani, che sono sforniti di librerie o che hanno piccole librerie di qualità, ma penalizzate da una crisi del libro che dura da anni. Bisogna allora ripartire, soprattutto dai piccoli centri del Meridione, dotati di Biblioteche ben organizzate che prestano i loro servizi ad un numero seppur limitato di lettori e che hanno supplito all’assenza di grandi librerie. Forse questo è il momento di incentivare e potenziare queste realtà già esistenti fornendole dei necessari mezzi di sicurezza e del sostegno utili a diffondere l’interesse per la lettura laddove ci sono i giusti presupposti per farlo.

La Biblioteca Calabrese di Soriano (VV), che è dotata di un cospicuo fondo librario e ha una storia importante nella diffusione e promozione del libro in tutto il territorio calabrese, con il presente appello vuole farsi promotrice di questo “bisogno” culturale di sapere e di lettura che non si limiti a privilegiare i “grandi centri” ma i “piccoli paesi” e i centri “periferici”, per cui le Biblioteche esistenti potrebbero costituire spazi di vitalità per intere comunità. Nel rispetto delle regole e nell’assoluto controllo di sicurezza, le biblioteche, come quella di Soriano Calabro, dovrebbero essere sostenute e consolidate nelle loro peculiarità e anche fornite di nuovi libri, attrezzature, apparecchiature che consentano una partecipazione dal basso a una fase nuova che si sta avviando.
 
Firma per riaprire le Biblioteche dei “piccoli centri”.
                                                                     
Il direttore, gli organi collegiali della Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro (VV);
il direttore e il Comitato Scientifico della Rivista “Rogerius”.